ESPERIENZE RACCONTATE: DOPO L’INCENDIO. Restauri ed evocazioni nell’appartamento

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Giovedì 25 maggio 2017 – ore 17.00
Dopo l’incendio: restauri ed evocazioni nell’Appartamento di Vittorio Emanuele II al Castello di Moncalieri
Maria Carla Visconti, Architetto, specialista in Storia, Analisi e Valutazione dei Beni Architettonici e Ambientali. In servizio presso la Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte dal 1981.

L’Appartamento di Vittorio Emanuele II, composto da 12 ambienti di varia dimensione, si sviluppa al piano nobile del Castello nella porzione destra della manica centrale estendendosi fino ad occupare l’intero spazio del torrione sud-est. Il devastante incendio del 5 aprile 2008, che ha interessato la porzione superiore del torrione sud-est, ha prodotto notevoli danni anche al piano nobile, dove alcuni ambienti dell’Appartamento hanno subito danneggiamenti tali da cancellarne completamente la consistenza. Tutte le stanze comprese nel perimetro del torrione hanno subito la perdita delle volte realizzate in strutture “leggere” (plafoni e incannucciati) al di sotto dei solai lignei più antichi. Gli ambienti compresi nella manica sono stati interessati, invece, da limitati danni derivanti dall’acqua di spegnimento e dalle polveri e residui “fini” dell’incendio.

Le condizioni estremamente diversificate degli ambienti hanno creato non poche difficoltà nell’individuare un progetto di restauro e di restituzione dell’Appartamento che potesse risultare filologicamente corretto e coerente nell’insieme. Ad una parte dell’Appartamento sostanzialmente conservata e che necessitava unicamente di opere di carattere manutentivo, faceva riscontro la parte legata al torrione incendiato che aveva perso del tutto le sue caratteristiche, sia decorative che fisiche. Inoltre, le sale interessate dai danni più gravi presentavano fra di loro condizioni molto differenti. Una riproposizione “dov’era/com’era” risultava di fatto impraticabile, non ultimo anche per la limitata consistenza di fondi a disposizione. Inoltre si sarebbe dovuto affrontare il tema delle porzioni residue di arredi fissi che ancora avevano mantenuto le loro caratteristiche decorative e, in taluni punti, anche la doratura finale. Una totale ricostruzione doveva necessariamente passare attraverso la rimozione di tutte quelle parti che l’incendio aveva risparmiato e il delicato e difficilmente risolvibile tema di cosa farne.

Il progetto d’intervento ha previsto il recupero di tutto quanto possibile e l’integrazione delle sole parti perdute o danneggiate in modo tale da non fornire garanzie di sicurezza per la futura fruizione.
La scelta di conservare e consolidare tutto quanto ancora rimasto, ha portato a sperimentare preventivamente tecniche, materiali e modalità per trattare le porzioni carbonizzate tenendo conto delle limitate esperienze analoghe già pubblicate o conosciute. Si è messo quindi a punto un sistema di consolidamento con un prodotto particolare che ha consentito di consolidare le porzioni bruciate senza vederne assolutamente alterato l’aspetto. Definite le modalità del restauro conservativo delle superfici, rimaneva il tema della loro “presentazione” affinché ritornasse assolutamente fruibile e godibile l’intero Appartamento senza averne cancellata la storia, neppure quella traumatica dell’incendio ma senza lasciarne “crudamente” a vista l’esito finale.

L’unica strada percorribile rimaneva quella “evocativa” ormai già sperimentata in diversi altri contesti, non solo italiani ma a Moncalieri il tema risultava più arduo perché occorreva “evocare”, ambienti praticamente persi consentendo nel contempo di percepire ciò che ancora era stato possibile salvaguardare. La soluzione doveva passare necessariamente attraverso la ricerca di un sistema di rivestimento delle pareti che potesse risultare, per un verso, sufficientemente trasparente da lasciar intravvedere l’effettiva condizione delle murature sottostanti – seppur sfumandone una visione troppo netta e particolareggiata dei danni subiti – e per l’altro, che potesse evocare, in modo più accattivante possibile, quanto invece perduto creando una suggestione tesa a rendere comprensibile l’intero insieme nella sua condizione pre-incendio.